

Dell’insigne codice, “uno dei più suggestivi documenti d’arte lombarda sulla fine del Trecento”, la prima, scrupolosa riproduzione in facsimilata conforme all’originale persino nella irregolarità del taglio delle singole membrane.
Di questa prima riproduzione, questa qui proposta, è l’unica in tutto il web ad avere la custodia rigida in cuoio: dovrebbe essere una edizione lusso in pochi esemplari riservata a personalità tenute in riguardo dalla Banca bergamasca che ne ha finanziato la stampa.
DATI
Cofanetto custodia in vera pelle (cuoio) sbalzata, con grosse borchie sul piatto anteriore e 4 fibbie metalliche (decorative e “antichizzanti”) una coppia sul bordo laterale di ciascun piatto. Il cofanetto all’interno ha un incavo sagomato per depositare il taccuino dei disegni e l’opuscolo esplicativo; ha incorporati di grossi segnalibro in cuoio. Dimensioni 31X24, peso 1KG.
L’Opuscolo esplicativo, molto denso, opera della direzione del “Monumenta Begomensia”, è una autentica guida critica a tutte i disegni grassiani. Ha 35 pagine, legate con cucitura con fettuccia esterna.
Infine il Taccuino vero e proprio, racchiuso in un astuccio facsimilato dell’originale in ogni singolo dettaglio; quindi la meraviglia delle 31 riproduzioni dei disegni su membranaceo ad altissima definizione, strepitosa se si pensa che siamo ancora nel 1961, ovviamente su carta pregiatissima, “pergamenacea”, che riproduce anche, oltre la forma irregolare, la consistenza e il peso degli originali membranacei.
Per vedere ogni dettaglio di quanto è contenuto nel “Taccuino” guarda questo video dove si sfoglia il Codice Originale:
CONDIZIONI
Nel Taccuino e nell’opuscolo non si rilevano difetti. La custodia in pelle, ovviamente, ai margini e lungo le cerniere risente un po’ del tempo mostrando la pelle lisa in più punti e con millimetriche abrasioni qua è là: ma essendo cuoio, semmai ne è valorizzata, persino esteticamente, è “vissuta”. All’interno, un piccolo strappo senza mancanze, di circa 3 cm, nel bordo inferiore del foglio bianco di sguardia.
SULL’OPERA
“Sale da leopardi, camere da li cinegli [conigli], camere cum li lioni, […] roxe e damisele, animali fatti d’oro come leoni, leopardi, tigri, levrieri, bracchi, cervi, cinghiali et altri, caccie e pescagioni et giostre” (Welch, 1989)..
Giovannino de’ Grassi (1350 ca-1398), artista milanese noto soprattutto per essere stato capomastro e scultore del Duomo di Milano nonché raffinatissimo miniatore dell’“Offiziolo” – il “Libro d’Ore” – di Gian Galeazzo Visconti, molto probabilmente compose il “Taccuino di disegni” fra il 1389 e il 1398, radunandovi i propri studi dal vero di animali (e non solo: ci sono due alfabeti figurati e soggetti umani còlti in occupazioni cortesi).
Il “Taccuino” – con disegni a tempera, a penna e acquerelli – è attualmente conservato nella Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo.