L'ultimo delicato romanzo di Pitigrilli, pieno di una ironia ormai antica, chiuso pochi mesi prima della morte e dedicato all'ultimo e forse unico sostegno della seconda sventurata fase della sua vita, quella dell'ostracismo e dell'isolamento, dell'esilio anche e della damnatio memoriae di un grande scrittore del XX secolo, brillante e temuto, temerario anche e spericolato, ridotto da alcuni suoi errori ma anche e soprattutto da invidie e opportunismi di colleghi, a semplice "spia". Quell'alleata è la moglie, Lina Furlan, una grande giurista torinese, una delle prime donne penalista in Italia
In DOLICOCEFALA BIONDA, l'autore apre uno squarcio ironico, e a volte amaro, sulla vita di un medico-mago, affarista intraprendente, amatore di successo e intellettuale brillante. Avventure paradossali, personaggi da operetta, drammi profondi sempre attraversati da un'ironia diffusa, ci intrattengono amabilmente per farci apprezzare ancora di più la brillante intelligenza dell'autore
poi Preposito Generale dell'Ordine dei Chierici regolari di Somasca
VOCAZIONE DI S. PIETRO DOPO UNA GITA AD OSTIA ALLA CHIESA
Roma, 1919
Tipografia Pontificia nell'Istituto Pio IX
CON DEDICA AUTOGRAFA DELL'AUTORE indirizzata al Padre Ludovico Richard
Dedicato al padre Giovanni Muzzitelli, Preposito Generale dei Somaschi in quell'anno
brossura, 16 pagine
Qui il religioso di Minturno, futuro Generale dei Padri Somaschi dal 1926 al 1932, vicino al padre Guanella, «padre dei ciechi» dell’Istituto Sant’Alessio sull’Aventino, e poeta, letterato ed erudito, nonché dantista insigne, raccoglie le sue poesie religiose di natura esegetica, sulla figura di San Pietro apostolo e di Dante Alighieri