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gen.Luigi Capello, CAPORETTO, PERCHÉ? La 2ª armata e gli avvenimenti dell'ottobre 1917. Saggi Einaudi. Con grandi MAPPE MILITARI
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CAPORETTO, PERCHÉ?
Lettura interessante più dal punto di vista sociologico che da quello storico. Troppo evidente la tendenza dell'autore, uno dei principali responsabili della disfatta, a ricercare scusanti e chiavi difensive per autoassolversi dalle colpe anche gravi che la Storia gli ha attribuito per la sconfitta di Caporetto. Imbarazzante quando l'autore per difendere il suo operato, scarica le colpe sui sottoposti e anche sulla truppa, definita più volte codarda ed arrendevole, senza rendersi conto che molti uomini vennero letteralmente abbandonati a se stessi nei momenti più tragici della vicenda, senza una guida forte e decisa che sapesse riorganizzare le linee di difesa e di contrattacco, e anzi molti si ritrovarono, causa la mancanza di collegamenti e di coesione del comando centrale, addirittura accerchiati dal nemico e catturati senza sparare neanche un colpo. E di tutto questo il responsabile in capo era proprio Capello, eppure non si trova neanche la benchè minima ammissione di una qualche colpa personale, nemmeno di essersi allontanato dal fronte proprio nei giorni precedenti l'attacco tedesco, pure ampiamente preventivato nei tempi e nei modi, nè di aver spostato continuamente e in modo maldestro le truppe nei giorni di ottobre del 17 col solo risultato di sfinirle in marce inutili e debilitanti.
generale Luigi Capello
CAPORETTO, PERCHÉ?
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