Poetessa e narratrice, Lalla Romano ha portato a magistrale perfezione l’arte di un autobiografismo che diventa implacabile ricerca di una verità umana: una vena intimistica, ricca di rarefatte atmosfere domestiche, solcata da «lampi di verità», fondata su un delicato esercizio della memoria e contraddistinta da una lirica essenzialità della scrittura.
NARRATIVA: Le parole tra noi leggere. L’ospite. La villeggiante. Una giovinezza inventata. Inseparabile. Nei mari estremi. Le lune di Hvar. FIABE: Lo stregone. SCRITTI VARI: Un sogno del Nord. Pre e Postfazioni. APPENDICE. Note ai testi. Bibliografia della critica. 1992, pp. 1758
Un reperto di narrativa e memorialistica sentimentale di guerra e di storie degli Alpini, dei loro santuari e miti militari, ma sarebbe a dire anche un esperimento editoriale fascista, ben illustrato, dove si rievocano piccole e grandi vicende e figure del belligerante mondo del corpo degli Alpini legati al re e al duce, tra Grande Guerra e Fascismo, Corpo del quale fa parte lo stesso autore e politico (sottosegretario alla Guerra): tante le storie che racconta in amarcord: Roberto Sarfatti, Arnaldo Mussolini, Andrea Graziani, Ottorino Mezzalama, il generale Perrucchetti, il Battaglione Trento, i morti di Carnia e la conquista di Cauriol...