Ottiero Ottieri, Il Palazzo e il Pazzo,
Garzanti Poesia. Brossura editoriale di pp.117, prima edizione
Nell'avito palazzo di Belverde, alle porte di Chiusi, il conte-protagonista amministra distrattamente gli ultimi scampoli di un patrimonio dilapidato. Vaga in mutande nelle stanze deserte, medita, si sfoga, smania e sentenzia. Compie estemporanee sortite dettate dalle necessità della vita pratica, passeggia negli immediati dintorni. Partecipa a cenette intellettuali nella vicina Cetona. Travolto da un "sessual-etilico delirio" [CONTINUA IN SINOSSI]