Poetessa e narratrice, Lalla Romano ha portato a magistrale perfezione l’arte di un autobiografismo che diventa implacabile ricerca di una verità umana: una vena intimistica, ricca di rarefatte atmosfere domestiche, solcata da «lampi di verità», fondata su un delicato esercizio della memoria e contraddistinta da una lirica essenzialità della scrittura.
NARRATIVA: Le parole tra noi leggere. L’ospite. La villeggiante. Una giovinezza inventata. Inseparabile. Nei mari estremi. Le lune di Hvar. FIABE: Lo stregone. SCRITTI VARI: Un sogno del Nord. Pre e Postfazioni. APPENDICE. Note ai testi. Bibliografia della critica. 1992, pp. 1758
è prima che un romanzo, un diario e un memoria, un brogliaccio, una autobiografia attraverso le sue "impressioni", le auto-illustrazioni, le poesie, squarci di eloquenza e amarcord che diventano il paravento dove abbozza la sua vita sentimentale, venendo finalmente fuori il suo omoerotismo, l'omosessualità del poeta-pittore metafisico che incombe in ogni momento senza mai troppo osarne dire il nome.