LUIGI BARTOLINI PASSEGGIATA CON LA RAGAZZA Racconti e Acqueforti
Vallecchi Editore, Firenze
PRIMA EDIZIONE 1930
con FIRMA AUTOGRAFA di Bartolini alla sguardia
illustrato con circa 30 disegni incisi dall'autore
brossura
pp 220
cm 19,5x13,5
Una delle più importanti tra le raccolte di racconti storiche di Bartolini, Sebbene il suo carattere estroso e scontroso a un tempo lo portasse ad atteggiamenti bruschi e verso mode e scuole, non tardarono i riconoscimenti di artista in mostre personali o collettive, collaborazione a riviste e giornali, varianti dal racconto o dalla prosa d'arte, versi, articoli polemici o satirici. Ma la piena affermazione avvenne con questo libro che raccoglie i più felici di quei racconti e prose, accompagnati da riproduzioni di suoi disegni e acqueforti
con all'antiporta DEDICA AUTOGRAFA della figlia di Bartolini, Luciana, datata 3/3/1969
brossura
pp 400
cm 19x12,5
58 storie curiose drammatiche e pittoresche di donne d'altri tempi, schizzate letteralmente dal pittore-scrittore marchigiano
"58 ritratti di donne: viste o intraviste, scoperte come modelle o velate nell'immaginazione, colte nelle più diverse e imprevedibili inquadrature che fantasia di regista sappia intuire..."
e probabilmente prima traduzione italiana dal tedesco
Rilegato in mezza pelle, con fregi e caratteri dorati al dorso, piatti marmorizzati; cm 16,5x10,3; pp 310
un "quadro" dei complessivi dodici di Familiengeschichten, "Storia famigliari", dello scrittore romantico tedesco che fu massimamente di moda negli anni napoleonici, passione delle lettrici altolocate del tempo, oggetto di discussione nei circoli, in ogni antiporta indicato come "autore preferito del re", tutta gente in carca di svago e rilassamento e i cui gusti Lafontaine sapeva rievocare nei sui sentimentali "quadri di famiglia in interno, con signora"
prima e unica edizione, limitata in 500 copie numerate
copia n° 219
Edizioni
1955
Edizioni Porfiri
per gli Scrittori e gli Artisti del Babuino in Roma
brossura, cm 16x11,5
pp 75
Un libretto particolare assai del pittore, scrittore e polemista marchigiano, che si incentra - con le peggiori intenzioni, lingua biforcuta, esibito disprezzo e riprovazione morale e forse una qualche compassione - su un "amico", che peraltro non definisce mai tale, un amico poeta: ma soprattutto "poetino pederasta" "poetucolo invertito", e dunque omosessuale, efebofilo e tutto sommato pedofilo: lo chiama "Lercio Marcio" e ne narra con ripulsa la squallida vita. E' in realtà il suo ritratto ingeneroso dell'amico SANDRO PENNA