GRANDI COLLANE EDITORIALI
GRANDI COLLANE EDITORIALI
Filtri attivi
-
Categorie:
ADELFHI
-
Autore:
Chierici Regolari di San Paolo
-
Autore:
FAGHERAZZI Giosuè
-
Autore:
Hölderlin Friedrich
REGOLE DEI NOVIZI
DELLA CONGREGAZIONE DEI CHIERICI REGOLARI DI S. PAOLO DECOLLATO
(i BARNABITI)
Milano, Scuola Tipografica Artigianelli, 1905. Sguardi celesti. Copertina in mezza tela e cartonato. 40pp
Interessante non soltanto per l'enumerazione delle regole, e più che altro dei consigli ai seminaristi dei Barnabiti, o per l'aspetto religioso; è interessante e curioso come stralcio dei costumi, di storia sociale e religiosa dell'epoca, con momenti in cui sorge spontanea ilarità a guardare con - i pregiudiziosi (oh, un neologismo?!) - occhi dei posteri; posteri che sempre ebbero, abbiamo, avranno complessi di superiorità verso chi li ha - ci ha - preceduti, certo. Ciò non di meno, l'opera suscita anche ammirazione, per la meticolosa preparazione dei (passati) futuri religiosi.
Giosuè Fagherazzi
MADONNA PARÈ
Romanzo allegorico della VALBELLUNA (1796-1797)
I Promessi Sposi del bellunese settecentesco
1 edizione 1950
Paoline
cm 12x17
pp 727
L'autore è il Poeta delle galassie, letterato, nonché parroco veneto don Fagherazzi. Un romanzo allegorico annuncia con una punta di provincialismo. Un romanzo allegorico che nasconde però un romanzo storico, che non è né romanzo né allegoria, è una storia veneta, storia sociale del popolo della Valbelluna a fine '700 negli anni della Rivoluzione e di Napoleone. Un romanzo se vogliamo tribale, lontanamente turbato dai bollori di una storia più grande oltre le montagne, dove arde e brucia invece la piccola storia di due giovani mezzadri innamorati, Promessi Sposi della montagna bellunese...
LEGGI DETTAGLI IN "SINOSSI"
Friedrich Hölderlin
DIOTIMA E HÖLDERLIN
lettere e poesie
PRIMA edizione maggio 1979
Piccolo Biblioteca Adelphi
A cura Enzo Mandruzzato
In una casa agiata di Francoforte, luminosa e circondata da un folto parco, il poeta assoluto dell'età moderna, Friedrich Hölderlin, allora ventiseienne, incontrò Diotima, il suo "amato amore". E subito scriveva: "C'è un essere al mondo presso il quale il mio spirito può e potrà indugiare millenni". Quell'essere, che per Hölderlin era Diotima, si chiamava per tutti gli altri Susette Gontard...
[LEGGI ALTRO IN SINOSSI]