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UGO REALE, I GIORNI DELLA VOLIERA. Dedica autografa dell'autore al poeta Mario Socrate. Lacaita, 1985. POETI ROMANI
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LA POESIA IN DIALETTO
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I tre tomi offrono il primo grande panorama della produzione letteraria in tutti i dialetti italiani dal Quattrocento a oggi. Non la letteratura popolare o folclorica, ma testi che autori colti maggiori e minori hanno redatto nel corso di sei secoli, servendosi delle diverse lingue utilizzate nella penisola. Con un centinaio circa di autori e uno sviluppo che si avvicina alle mille pagine, l'ultimo capitolo dell'opera costituisce il più vasto repertorio della poesia dialettale del '900 oggi disponibile
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PAOLO RUFFILLI
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Marsilio, gli Specchi della Memoria
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Una poesia che immagina il percorso di un io morente (di una morte "lurida" nell'Aids) dagli ultimi giorni di vita fino al passaggio estremo, in uno scambio fitto di voci monologanti e dialoganti. Voci interne, mentali: di chi sta svanendo alla vita e di chi, intorno a lui (il padre, la madre, gli amici...) si sforza per sottrarlo all'evanescenza. Il requiem si trasforma impercettibilmente nel canto della vita e lascia percepire la gioia che paradossalmente riposa dentro il lutto.
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I GIORNI DELLA VOLIERA
Dalla quarta di copertina:
La poesia di Ugo Reale, che seguo da anni con vivo interesse di lettore e caldo affetto di amico, mi ha sempre calamitato per I esemplare chiarezza e l'immediata presa, oltre che per l'ammirevole fedeltà — pur in crescendo — a precisi motivi di contenuto e di stile. Uno stile mai enfatizzante, ma, al contrario, quasi direi tenuto sempre, di proposito, sul piede di casa, e quindi raggiunto con sorprendente sobrietà di mezzi espressivi. Sono doti oggi più che mai rare, e che con gioia vedo confermate, anzi rafforzate, in questa accoratissima Voliera, i cui due temi portanti (quello del Male, sofferto in ogni sua forma e conseguenza, e I altro della Città, fomentatrice e nello stesso tempo vittima di tale Male) potrebbero anche evocare, alla lontana e con le dovute cautele, la grande ombra di Baudelaire (ce pére nourricier di quasi tutta la poesia moderna), senza p^erò farci dimenticare quel sotterraneo presentimento, così proprio di Reale, e tutto d oggi, della catastrofe che a cuor leggero stiamo preparandoci, unito a una non meno sofferta consapevolezza della morte come stazione ultima di ogni cosa.
GIORGIO CAPRONI
UGO REALE
I GIORNI DELLA VOLIERA
LACAITA, Manduria, 1985
I TESTI / POESIA collana di poesia contemporanea diretta da Giacinto Spagnoletti N°15
PRIMA EDIZIONE
DEDICA AUTOGRAFA del poeta romano, all'altro e più noto poeta dell'Urbe, MARIO SOCRATE dal quale proveniente questo volume
brossura, 20x14, pp 96
Molte delle poesie sono ispirate alla città del poeta, Roma (ed esempio il capitolo "Suite Romana").
Quarta di copertina firmata da Giorgio Caproni