i ricordi del sergente Bottai sulla sua vita nella Legione Straniera
Garzanti
PRIMA EDIZIONE 1950
brossura con sovraccoperta, pp. 185, 12 tavole
Le memorie del "sergente Andrea Battaglia" della Legione Straniera francese: ossia dell'uomo che fu il ministro della Cultura di Mussolini, uno dei massimi gerarchi e delle più grandi coscienze del Fascismo, l'altro intellettuale, insieme a Giovanni Gentile: GIUSEPPE BOTTAI, che qualcuno un po' surrettiziamente volle immaginare come il "fascista critico" mentre era solo un fascista intelligente, e perbene, qui io narrante da non-luogo del suo 'tristo esiglio' che scelse come rito autoumiliatorio e catarsi dopo la caduta del regime, finita la guerra.
Con elenchi e biografie di intellettuali, scrittori e patrioti delle terre balcanico-adriatiche conteste dall'Italia
Del civettuolo giornalista che si fregiava del titolo di "antitaliano", questo avventuroso pamphlet dove chiama a testimonio (e spesso contesta) i padri della patria per ridimensionare l'italianità degli ex possedimenti adriatico-balcanici, e col quale nel giugno 1915 intervenne nell’acceso dibattito sulla guerra e mire espansionistiche dell’Italia in quell'area. Il brillante e polemico lavoro, fu censurato e mai più ripubblicato. Un saggio sulla «questione dalmata» polemicamente espressa da Prezzolini nel pieno dell’esplosione del nazionalismo adriatico