è un'antologia di racconti di fantascienza, e costituisce il quarto elemento della serie iniziata nel 1959 ad opera di Sergio Solmi con Le meraviglie del possibile.
La fantascienza è come il jazz? Seguendo il curioso parallelismo tra questi due «generi» – stesso luogo di nascita, stessa età, stesse origini popolari con nobili ascendenze – Fruttero & Lucentini offrono al lettore-ascoltatore una compilation splendidamente rappresentativa. In 22 racconti angloamericani tutti i temi, le variazioni, le esuberanti sonorità della fantascienza; dall’orrifico tradizionale degli esordi al totalmente pazzesco dei nostri esagerati giorni.
Romanzi Charlotte a Weimar L'Eletto Confessioni dell'impostore Felix Krull
A cura di Luca Crescenzi traduzione di Margherita Carbonaro, Elena Broseghini
Si completa con questo volume la riedizione commentata da Luca Crescenzi dei romanzi di Mann nei Meridiani, nelle nuove traduzioni. Contributi critici di tre studiosi che introducono alla lettura di ciascun testo, analizzandone le caratteristiche: Aldo Venturelli presenta Lotte a Weimar, opera finemente intrecciata di rimandi goethiani; Elisabeth Galvan firma uno scritto su L’eletto, libro che affonda le sue radici nella letteratura medievale di area germanica; alle Confessioni del truffatore Felix Krull, romanzo incompiuto d’ispirazione picaresca, è infine dedicato il saggio di Werner Frizen.
DISCESA AGLI INFERI di Michael Neumann INTRODUZIONE di Luca Crescenzi
CRONOLOGIA a cura di Fabrizio Cambi
NOTA ALL'EDIZIONE di Luca Crescenzi
NOTA ALLA TRADUZIONE di Renata Colorni
NOTIZIE SUL TESTO E NOTE DI COMMENTO di Crescenzi BIGLIOGRAFIA ESSENZIALE di Crescenzi INDICE DEI NOMI CITATI NELLA CURATELA
pp 1430
È questo il secondo atto dell'impresa di ritraduzione della narrativa di Mann, avviata nel 2007 dal Meridiano "Romanzi" ("I Buddenbrook" e "Altezza reale"). Con il titolo "La montagna incantata", il capolavoro di Mann, uscito a Berlino nel 1924, venne tradotto in Italia nel 1932 e poi da Ervino Pocar nel 1965...
In una casa agiata di Francoforte, luminosa e circondata da un folto parco, il poeta assoluto dell'età moderna, Friedrich Hölderlin, allora ventiseienne, incontrò Diotima, il suo "amato amore". E subito scriveva: "C'è un essere al mondo presso il quale il mio spirito può e potrà indugiare millenni". Quell'essere, che per Hölderlin era Diotima, si chiamava per tutti gli altri Susette Gontard...