rilegati in pelle, sovraccoperta in acetato, segnalibro e linguetta estrai-libro serici, cofanetto rigido
I tre tomi offrono il primo grande panorama della produzione letteraria in tutti i dialetti italiani dal Quattrocento a oggi. Non la letteratura popolare o folclorica, ma testi che autori colti maggiori e minori hanno redatto nel corso di sei secoli, servendosi delle diverse lingue utilizzate nella penisola. Con un centinaio circa di autori e uno sviluppo che si avvicina alle mille pagine, l'ultimo capitolo dell'opera costituisce il più vasto repertorio della poesia dialettale del '900 oggi disponibile
romano, fornaio presso S.Francesco a Ripa, studioso appassionato di tutto ciò riguardasse Roma, si dedicò al Belli e alla “filologia dialettale”, iniziando lui stesso a comporre versi in vernacolo. Pubblicò il primo componimento sul «Rugantino» del 1899. Nel 1927 è inserito dal Veo nell'antologia dei poeti romani. Nel 1909 il Belloni pubblicò questo poemetto scherzoso e nel 1919 uscì di nuovo con Voce Trasteverina. Fu fecondo ed efficace poeta in cispatano, e studioso del dialetto romanesco. Nel cap.8 passa scherzosamente in ·rassegna i più noti poeti romaneschi contemporanei
una postfazione di Marchesani: "La Polonia, ossia ovunque"
raccolta ragionata delle poesie del poeta polacco-ucraino
La prima parte della raccolta accoglie il periodo "neoclassico" quello cioè in cui il poeta si confronta con il significato della vita e della morte di fronte al dolore, confrontandosi con figure classiche come ad esempio Re Mida; la seconda parte, invece, è incentrata sul personaggio letterario "Il Signor Cogito", sorta di specchio della condizione del poeta, davvero molto riuscito.