Sabatino Moscati (Roma, 24 novembre 1922 – Roma, 8 settembre 1997) è stato un archeologo, storico, orientalista e accademico italiano.
Nato in una famiglia ebraica e attratto dal mondo orientale, impossibilitato a causa delle leggi razziali a iscriversi all'università di Stato, studiò al Pontificio Istituto Biblico, laureandosi nel 1945.
Nella sua notevole carriera - ricca di importanti contributi alla storia islamica e poi fenicia (con particolare attenzione all'esperienza cartaginese)[1] - Moscati annoverò diverse cariche importanti, fra le quali la docenza all'Università "La Sapienza" e a Tor Vergata (dagli anni ottanta), la lunga vice-presidenza dell'Istituto per l'Oriente, la presidenza dell'Istituto per il Medio ed Estremo Oriente (1978-79), la presidenza all'Accademia Nazionale dei Lincei (fino a giugno 1997), la direzione dell'Enciclopedia Archeologica presso l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, e la fondazione della rivista Archeo (1985).
Nel 1969 ha fondato il Centro di Studio per la Civiltà Fenicia e Punica del CNR (dal 1993 al 2002 Istituto per la Civiltà Fenicia e Punica successivamente Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico e oggi confluito nell'Istituto di studi sul Mediterraneo antico), precedentemente legato all'Istituto di Studi del Vicino Oriente dell'università romana.
È stato fra i principali promotori della serie di mostre a tema archeologico di Palazzo Grassi a Venezia, di cui si ricorda soprattutto quella sui Fenici del 1988 (750.000 visitatori). Il suo importante contributo alla divulgazione scientifica era evidenziato anche dalla sua partecipazione al programma televisivo Almanacco del giorno dopo - per il quale curava e presentava la rubrica Le pietre raccontano - nonché dalla direzione del mensile Archeo, edito dalle ed. De Agostini, che Moscati resse dal 1984, anno di fondazione del periodico, fino alla sua morte.
Attualmente l'Accademia Nazionale dei Lincei ha istituito un "Premio Moscati" per gli studi sulle civiltà del Mediterraneo.