Leone Piccioni (Torino, 9 maggio 1925 – Roma, 15 maggio 2018) è stato un critico letterario, giornalista e accademico italiano.
Figlio del politico Attilio Piccioni e fratello del compositore Piero, Leone Piccioni trascorse la giovinezza con la famiglia a Pistoia dove conseguì il diploma di maturità classica al Liceo Niccolò Forteguerri. Il rapporto con la città toscana si consoliderà quando lo scrittore sarà tra i fondatori del Premio Ceppo Pistoia. Studiò all'Università degli Studi di Firenze con Giuseppe De Robertis e all'Università di Roma con Giuseppe Ungaretti.
Assunto in RAI nel 1946, fu praticante giornalista al giornale radio, nel '49 divenne redattore di "L'Approdo letterario" e curatore dell'omonima trasmissione radiofonica e televisiva.
Successivamente divenne capo servizi culturali unificati del Giornale Radio e del Telegiornale[3]. Nel 1965 fu nominato direttore dei programmi radiofonici e in tale veste reinventò la radio nell'era della televisione attraverso trasmissioni di successo come Bandiera gialla, Per voi giovani, Chiamate Roma 3131, Gran varietà e La corrida.
Nel 1955 Leone Piccioni fu uno dei fondatori del premio letterario "Il Ceppo".
Nel 1969 venne nominato vice direttore generale.
Leone Piccioni insegnò successivamente a Roma e allo IULM di Milano Letteratura italiana moderna e contemporanea.
Fu direttore di "La Discussione". Come critico letterario, oltre a decine di edizioni e saggi su Ungaretti, di cui curò l'edizione di Tutte le poesie (Milano, Mondadori, 1969), scrisse saggi su autori come Federigo Tozzi, Carlo Emilio Gadda, Giacomo Leopardi. Firmò articoli sul quotidiano "Il Tempo".
Leone Piccioni fu presidente della sezione di narrativa del Premio Letterario Basilicata.
Fu componente della giuria del premio Soverato 1964.