GUIDO DE RUGGIERO
STORIA DELLA FILOSOFIA
parte seconda:
LA FILOSOFIA DEL CRISTIANESIMO
dalle Origini a Nicea alla maturità della Scolastica
3 volumi
Bari, LATERZA, Biblioteca di Cultura Moderna, 1946
IVª edizione
Guido De Ruggiero (Napoli, 23 marzo 1888 – Roma, 29 dicembre 1948) è stato un filosofo, accademico e politico italiano.
Figlio di Eugenio De Ruggiero e di Filomena d'Aiello, si laureò nel 1910 in giurisprudenza all'Università di Napoli. Egli era particolarmente versato per gli studi filosofici e poté collaborare in riviste specializzate come «La Cultura», la «Rivista di filosofia» e «La Critica» di Benedetto Croce, il quale favorì la pubblicazione, nel 1912, del suo primo lavoro d'impegno, La filosofia contemporanea.
Collaboratore del Resto del Carlino di Mario Missiroli e della «Voce» di Giuseppe Prezzolini, nel 1914 pubblicò in volume la Critica del concetto di cultura, cui Croce rimproverò la mancata distinzione tra cultura e falsa cultura.[1] In filosofia, De Ruggiero fu sempre idealista, senza aderire né allo storicismo crociano né all'attualismo di Gentile, e in politica fu nazional-liberale, pur non risparmiando critiche alla classe politica espressa dal Partito Liberale.
De Ruggiero tenne l'insegnamento di storia della filosofia prima presso l'Università di Messina (dal 1923), quindi presso la facoltà di magistero della Università di Roma (dal 1925).
Avendo aderito all'idealismo con Giovanni Gentile e Benedetto Croce, la sua rivendicazione insieme a quest'ultimo dei valori del liberalismo lo rese un esponente di spicco dell'opposizione al fascismo nell'ambito intellettuale. Nel novembre del 1924 aderì all'Unione Nazionale di Giovanni Amendola; nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti, redatto da Benedetto Croce. Per non perdere la cattedra universitaria, nel 1931 prestò il giuramento di fedeltà al fascismo[2] ma ciò non gli impedì di essere destituito dall'insegnamento alcuni anni dopo (1942) e poi arrestato. Fu liberato alla caduta del fascismo (luglio 1943).
In seguito fu rettore dell'Università di Roma dal 1943 al 1944. Il suo impegno politico si manifestò nel Partito d'Azione, del quale fu tra i primi ad aderire. Ricoprì l'incarico di Ministro della Pubblica Istruzione nel Governo Bonomi II (1944) e successivamente fu nominato deputato della Consulta Nazionale (giugno-settembre 1945).
Fu autore, tra le altre opere, di una imponente Storia della filosofia in 13 volumi, pubblicata tra il 1918 e il 1948, e di una Storia del liberalismo europeo pubblicata nel 1925, entrambe presso Laterza.
In seguito alla sua morte avvenuta a Roma, il 29 dicembre 1948, le spoglie mortali furono portate e tuttora riposano nella cappella gentilizia di Brusciano (Napoli), luogo d'origine della famiglia De Ruggiero