Elenco dei Libri per l'Autore: Ruffilli Paolo

Paolo Ruffilli (Rieti, 1949) è uno scrittore e poeta italiano.

Nato a Rieti, ma originario di Forlì, si è laureato in Lettere all'Università di Bologna. Ha pubblicato numerosi volumi di poesia, ed è il curatore di edizioni delle Operette morali di Giacomo Leopardi, della traduzione foscoliana del Viaggio sentimentale di Sterne, delle Confessioni di un italiano di Ippolito Nievo e di un'antologia di Scrittori garibaldini. Ha tradotto testi di Gibran, Tagore, i Metafisici inglesi, Mandel'štam e la Regola celeste del Tao. Nel 1995 ha pubblicato, avvalendosi della collaborazione di Fulvio Roiter, l'insolito Nuvole, foto e poesie.

Autore di romanzi e di racconti, è conosciuto a livello internazionale per i suoi libri di versi tradotti in molte lingue. Nel 2002 ha vinto il premio Laudomia Bonanni con La gioia e il lutto. Con Camera oscura, del 1992, ha ottenuto il Premio Dessì 1993; con Le stanze del cielo (2008) è stato omaggiato con il Premio Nazionale Letterario Pisa, e il Premio Nazionale Rhegium Julii. Con Variazioni sul tema nel 2014 e con  Le cose del mondo nel 2020 ha ottenuto il Premio Viareggio Giuria. Il romanzo Preparativi per la partenza (2003) è stato finalista al Premio Bergamo.

Ha collaborato alle pagine culturali dei quotidiani tra cui Il Resto del Carlino, Il Giornale, la Repubblica,Il Gazzettino. Per vent'anni ha lavorato per l'editore Garzanti ed è attualmente il direttore della collana «Biblioteca dei Leoni».

Vive a Treviso dal 1972.

È stato curatore dell'antologia on-line "La Poesia Italiana Contemporanea, dal Primo Novecento a oggi" nel sito www.italian-poetry.org insieme con Alberto Bevilacqua, Luciano Erba, Giuliano Gramigna, Alfredo Giuliani, Mario Luzi, Elio Pagliarani, Giovanni Raboni, Edoardo Sanguineti.

La gioia e il lutto:...

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Prezzo 25,00 €
PAOLO RUFFILLI
LA GIOIA E IL LUTTO
passione e morte per AIDS
prefazione di Pier Vincenzo Mengaldo
Marsilio, gli Specchi della Memoria
PRIMA EDIZIONE CON DEDICA AUTOGRAFA DELL'AUTORE

Una poesia che immagina il percorso di un io morente (di una morte "lurida" nell'Aids) dagli ultimi giorni di vita fino al passaggio estremo, in uno scambio fitto di voci monologanti e dialoganti. Voci interne, mentali: di chi sta svanendo alla vita e di chi, intorno a lui (il padre, la madre, gli amici...) si sforza per sottrarlo all'evanescenza. Il requiem si trasforma impercettibilmente nel canto della vita e lascia percepire la gioia che paradossalmente riposa dentro il lutto.